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Alimenti più comuni da non mettere mai in frigo

Ci sono alcuni alimenti che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è trovato tra le mani senza sapere esattamente se riporre nel frigo o lasciare dove capita su un pensile della cucina. Personalmente mi sarà successo almeno un milione di volte.

Ad esempio le uova. Dove vanno le uova? Sono certa che molti, come me, le mettono in frigo, ma se ci pensate bene quando andate al supermercato dove le trovate?

Per quello che ricordo io sempre accanto al banco frigo, mai dentro. Nonostante questo spesso il frigo è il loro posto in casa. Anche perché è semplice, ogni frigo ha il porta uova. È proprio lui a suggerircelo, ma perché?

La vendita delle uova in Europa segue regolamentazioni particolari, che prevedono la vendita al commercio a temperatura ambiente, anche per evitare sbalzi termici da frigo supermercato, viaggio per arrivare a casa post vendita e frigo di nuovo a casa.

Quindi solo una volta arrivati a casa è consigliabile conservarle in frigo per una questione batteriologica. La refrigerazione è il modo migliore per tenere i batteri sotto controllo. È anche consigliato tenerle sempre nel loro cartone per un discorso di contaminazione.

Ci sono però alcuni alimenti che in frigo proprio non dovrebbero andarci, ma spesso ci finiscono, lasciandoci poi capire relativamente subito, che il risultato non è dei più soddisfacenti.

Questo perché effettivamente quegli alimenti il frigo non lo possono vedere nemmeno da lontano. Perché? Pregiudicherebbero la loro qualità, genuinità, come anche il loro naturale metodo di conservazione.

Proviamo adesso a fare un elenco di quegli alimenti out.

Pomodori

È vero che nel frigo rimangono freschi, ottima soluzione soprattutto d’estate, ma non maturano, quindi alla fine diventano insapori, mentre quando li lasciamo sul tavolo della cucina, il loro profumo generalmente inebria.

Arance e limoni

Metterli in frigo aumenta la possibilità che questi diventino amari. Perché farlo? Per gustare tutto il loro sapore basterà lasciarli a temperatura ambiente.

Banane

In frigo resistono due giorni in più della prassi se riposte già mature, altrimenti, se riposte acerbe non matureranno mai. Madre natura le preferisce a temperatura ambiente.

Basilico

Conservarlo in frigo lo fa ossidare, oltre al fatto che rischia di assorbire il sapore delgi altri alimenti perdendo la sua fraganza particolare

Miele

Si conserva bene ed esclusivamente tra i 10° e i 20°.

Patate

Mai e poi mai metterle in frigo. Potrebbero germogliare e produrre solanina, un elemento altamente tossico per il nostro organismo.

Caffè

Sul caffè ci sono diverse correnti di pensiero. C’è chi dice che una volta aperto per conservarne la freschezza va conservato in frigo, addirittura con un cucchiaino di argento lasciato dentro l’involucro, chi invece lo ripone semplicemente nella dispensa nel proprio barattolino da caffè tramandato da generazioni.

Forse la nostra confusione deriva dal fatto che sulle confezioni di caffè è suggerito di conservarlo in luogo fresco e asciutto.

Fresco, non freddo.

Conservato in frigo il caffè prende un sapore tra il rancido e l’amaro, mischiandosi oltremodo con gli odori degli altri presenti in cella, perdendo il suo inconfondibile aroma.

A onor del vero andrebbe sì conservato in dispensa, che è il luogo fresco e asciutto per antonomasia, ma coperto da luce, quindi no in barattoli di vetro o trasparenti perché la luce catalizza il processo di irrancidimento. Conservarlo sempre in un contenitore ermetico.

Ma a cosa serve esattamente il frigorifero e perché è stato inventato?

Beh chiaramente per conservare il cibo attraverso l‘impiego di una camera isolata all’esterno in cui è praticata una condizione di bassa temperatura termoregolata.

Con lo sviluppo del commercio intercontinentale, era usato proprio con lo scopo di riuscire a conservare il cibo esattamente come doveva essere conservato quindi con le sue proprietà organolettiche, mantenendone quindi il risultato finale, fino alla destinazione desiderata.

Insomma il cibo riusciva a d arrivare a destinazione non marcio.

Con l’industrializzazione è poi arrivato nelle nostre case, mentre per il trasporto intercontinentale si è passati ad altri tipi di celle refrigerazione, grazie ai container refeer.

Per quello che riguarda il nostro rapporto col cibo e con il frigorifero la regola base dovrebbe essere quella di ricordarsi che è sempre molto importante, soprattutto per i freschi, controllare almeno una volta a settimana o semplicemente prima di consumarli, la data di scadenza e leggere le etichette dove spesso è consigliato il corretto metodo di conservazione domestica.

Questo piccolo accorgimento ci salverà da possibili mal di pancia. Per il resto… buon appetito!