Borsa Italiana è una società di proprietà del gruppo London Stock Exchange, il quale è nato nel 2007 dalla fusione fra la Borsa Italiana e la Borsa di Londra. L’obiettivo della società è organizzare e gestire la Borsa di Milano, per promuoverne lo sviluppo e l’efficienza, assicurando al tempo stesso la piena trasparenza delle operazioni finanziarie.
La Borsa Italiana si occupa di regolamentare le operazioni finanziare, definendo in modo dettagliato le regole per l’ammissione nel mercato economico e per la permanenza nello stesso. Gli scambi relativi ai titoli quotati in borsa avvengono in tempo reale, grazie al sistema elettronico sviluppato appositamente per gestire le operazioni.
Attualmente la Borsa Italiana occupa la quattordicesima posizione nella classifica mondiale delle borse con maggior capitalizzazione. L’operato della società viene controllato dalla Banca d’Italia e dalla Consob, alle quali spetta il compito di garantire la correttezza della Borsa Italiana.
L’investitore può trarre profitto scegliendo di mettere in gioco il proprio capitale su uno dei titoli quotati in borsa. Sono differenti i prodotti finanziari disponibili, a seconda dell’asset scelto. Di seguito sono descritti in dettaglio i possibili strumenti di investimento disponibili.
Investire in borsa con le azioni
Le aziende quotate nella Borsa Italiana offrono all’investitore la possibilità di acquistare una quota societaria, divenendo proprietari di parte delle azioni disponibili sul mercato. L’investimento in azioni si divide in alcune sottocategorie:
- AIM Italia
E’ un mercato alternativo del capitale, rivolto alle aziende di piccole e di medie dimensioni, ma che vantano un potenziale di crescita elevato. L’indice relativo a questo investimento è l’FTSE AIM Italia.
- MTA
Acronimo di Mercato Telematico Azionario, l’MTA è il mercato per lo scambio dei titoli quotati nella Borsa Italiana. I titoli di dividono in tre categorie, a seconda della loro capitalizzazione:
- Large Cap: per le prime 40 aziende per capitalizzazione e liquidità
- Mid Cap: per le 60 aziende successive in classifica per liquidità e capitalizzazione
- Small Cap: per tutte le altre società quotate
Gli indici relativi sono rispettivamente FTSE MIB, FTSE Italia Mid Cap e FTSE Italia Small Cap.
Accanto alle categorie Large Cap, Mid Cap e Small Cap, si trova il segmento STAR, riservato alle aziende che rispettano restrittivi criteri di trasparenza, liquidità e governance, dove per governance si intendono le regole societarie relative alla gestione del capitale e all’operato dell’azienda stessa. La capitalizzazione delle aziende nel segmento STAR deve essere compresa fra quaranta milioni ed un miliardo di euro e l’indice relativo è l’FTSE Italia STAR. Per maggiori info su questo argomento puoi leggere la guida su come investire in borsa.
- Borsa Italiana Equity MTF
I titoli azionari quotati in questa categoria non devono sottostare ad alcuni obblighi imposti ai titoli delle altre sezioni: mancano gli obblighi formativi e l’obbligo di avere un supporto per la liquidità delle fasi di negoziazione.
Sono due i segmenti in cui si divide l’MTF:
- GEM: Global Equity Market, mercato riservato ai titoli non Italiani presenti nei mercati delle altre nazioni della Comunità Europea.
- TAH: mercato serale, con scambi consentiti tra le ore 18.00 e le 20.30.
- MIV
Il MIV, Mercato telematico degli Investment Vehicles, è un mercato interamente riservato ai seguenti strumenti di investimento:
- Fondi di private equity
- Fondi chiusi immobiliari
- Compagnie di investimento
- Fondi di fondi
- Fondi multi-strategy
- Fondi specializzati
Investire in borsa con gli ETF
L’Exchange Traded Fund, da cui l’acronimo ETF, è l’espressione utilizzata per indicare una particolare categoria di fondi di investimento. Esso può essere negoziato nella Borsa Italiana al pari di una qualsiasi azione societaria ed è legato ad un indice di riferimento, indicato come benchmark.
L’ETF può essere utilizzato per investire in vario modo. E’ perfetto, ad esempio, per gli investitori che amano aprire posizione sul medio o sul lungo termine, ma anche per coloro che preferiscono generare guadagni con il trading intraday o con la vendita allo scoperto.
L’ETF è una scelta eccellente anche per chi vuole costruire un piano di accumulo, investendo periodicamente piccole somme di denaro e generando profitto con uno strumento di investimento dalle spese ridotte.
Fra i vantaggi dell’investire con ETF troviamo la semplicità di trading, la trasparenza dell’investimento, la flessibilità (la quotazione in borsa varia in tempo reale e gli ETF non hanno scadenza) ed i costi ridotti.
Si ricorda che anche gli Exchange Trader Fund, come del resto tutte le forme di investimento, sono esposte al rischio di perdere in parte o totalmente il capitale iniziale. Ogni operazione finanziaria deve essere compiuta solo dopo un’attenta analisi del mercato.
Investire con ETC
Un altro strumento per investire in Borsa Italiana sono gli ETC, acronimo di Exchange Traded Commodities. Si tratta di investimenti sulle materie prime e si dividono in ETC Physically-backed ed ETC derivati. Nel primo caso vengono acquistati ETC sulle materie prime fisiche, nel secondo l’investimento viene fatto prendendo come riferimento dei contratti derivati sulle materie prime.
Gli ETC sono molto simili agli ETF ed offrono all’investitore gli stessi vantaggi di questi ultimi. A cambiare essenzialmente è l’asset di riferimento, che nel caso degli ETC è una materia prima.
Investire in borsa con i fondi
Sono diversi i fondi presenti nella Borsa Italiana e che offrono al trader l’opportunità di generare un introito non indifferente. Prima di mettere in gioco il proprio denaro su un qualsiasi fondo, è consigliabile tracciare il profilo personale di investimento, per dedurre la propensione al rischio, gli obiettivi di guadagno e l’eventuale perdita massima sostenibile.
Fra i fondi disponibili si trovano fondi comuni Italiani, fondi pensione, fondi assicurativi, fondi esteri e hedge fund.
Investire in derivati
I derivati sono uno strumento di investimento molto apprezzato, soprattutto dai trader con maggior esperienza. Prima di addentrarsi nella descrizione dei derivati, è bene ricordare l’elevato rischio legato a questa tipologia di investimento.
I futures sono i derivati più utilizzati per fare trading. Si tratta di contratti standard, regolarmente e facilmente negoziabili. E’ importante sottolineare la possibilità di negoziare liberamente, dal momento che alcuni investitori più esperti creano dei derivati personalizzati, i quali però non sono scambiabili sul mercato.
I futures sono contratti che fanno riferimento ad un particolare asset, scelto dall’investitore, il quale si impegna ad acquistare l’asset stesso, ad un prezzo stabilito all’apertura dell’operazione finanziaria, alla scadenza del contratto.
I futures possono essere acquistati sulle materie prime o possono essere financial futures e riferirsi ad asset finanziari, ad esempio le valute monetarie.
Un vantaggio dell’investimento in futures è la possibilità di operare con più capitale di quanto si dispone. In base alla durata complessiva dell’operazione finanziaria per acquistare un future viene richiesto di versare una somma di garanzia e non l’intero valore del contratto. La somma di garanzia aumenta all’aumentare della durata dell’investimento.
Esempi di investimenti in derivati nella Borsa Italiana sono Futures su FTSE MIB, MiniFutures su FTSE MIB, MiniFutures su FTSE 100, Futures su FTSE MIB DIV, Futures su azioni Italia, Dividend Futures, Futures su azioni Pan-Euro, Futures Agrex e Futures IDEX.
Investire in borsa con CW e certificati
CW è l’acronimo di Covered Warrant e fa parte degli strumenti derivativi. Come tutti gli strumenti derivativi, i CW offrono elevate opportunità di guadagno, ma espongono l’investitore anche ad elevati rischi.
I Covered Warrant sono altamente volatili, per questo si consiglia di utilizzare strumenti di protezione del capitale, quale ad esempio lo Stop Loss. Si consiglia inoltre di gestire in contemporanea un numero limitato di posizioni, per evitare di mettere eccessivamente a rischio il capitale di investimento.
Un altro strumento utile per la gestione del denaro è il Take Profit, con il quale le operazioni finanziarie vengono chiuse in automatico quando viene raggiunto l’obiettivo di profitto.
Accanto ai CW, un’altra tipologia di investimento è quella basata sull’acquisto di certificati, il cui acquisto corrisponde al trading sulle opzioni finanziarie. Prima di acquistare un certificato è doveroso leggere tutte le condizioni. In alcuni casi le condizioni sono quelle standard (si parla di plain vanilla), in altri casi le condizioni possono essere esotiche, ovvero presentare clausole particolari da tenere in considerazione.
I vantaggi principali dei certificati sono: quotazione in mercati finanziari ufficiali (ad esempio la Borsa Italiana), elevata liquidità, opportunità di investire su molteplici asset, situazione fiscale vantaggiosa ed ampia possibilità di profitto.
Investire in obbligazioni
L’investimento in obbligazioni deve essere diviso da quello in azioni, sebbene negli ultimi anni siano nati degli strumenti di trading definiti ibridi, per la loro tendenza ad accomunare aspetti diversi di obbligazioni ed azioni.
Quando si acquista una obbligazione l’investitore diventa creditore dell’azienda o dello stato di cui ha comprato l’obbligazione stessa, dal momento che ha acquistato di fatto parte del suo debito. E’ questa la differenza principale con le azioni, acquistando le quali l’investitore diventa un socio dell’azienda e partecipa al suo rischio.
Il rischio a cui il capitale viene sottoposto acquistando un’obbligazione è quello di fallimento della società o dello stato. In caso di fallimento il risarcimento della somma investita avviene a gruppi: i primi ad essere risarciti sono i trader in possesso di un bond senior, mentre chi possiede un bond subordinato viene risarcito in un secondo momento.
Un aspetto da tenere in considerazione nel mercato delle obbligazioni è il tipo di emissione, la quale può essere:
- Emissione alla pari: il valore di emissione dell’obbligazione è lo stesso del valore nominale.
- Emissione sopra la pari: il valore di emissione è superiore rispetto al valore nominale dell’obbligazione.
- Emissione sotto la pari: il valore di emissione è inferiore rispetto al valore nominale dell’obbligazione.
Le obbligazioni possono inoltre essere suddivise in tre sottocategorie, a seconda di chi le ha emesse:
- Corporate bond: sono obbligazioni emesse da una azienda che ha contratto un debito. Solitamente ad emettere questa tipologia di obbligazioni sono le grandi multinazionali e le banche, ovvero le società con finanze in grado di garantire i corporate bond.
- Titoli di stato: sono le obbligazioni emesse dagli stati e che consentono all’investitore di acquistare parte del debito nazionale, ricevendo interessi alla scadenza del titolo.
- Supranational bond: sono le obbligazioni che vengono emesse dalle organizzazioni internazionali, ad esempio la banca mondiale.
Consigli per investire in Borsa Italiana
Nei precedenti paragrafi sono stati descritti i diversi strumenti per investire in Borsa Italiana. Prima di iniziare ad operare con il proprio denaro sul mercato economico è importante essere consapevoli del rischio dell’investimento, rischio che può essere ridotto con i dovuti accorgimenti, ma che non può essere eliminato del tutto.
Requisito fondamentale per un’esperienza di investimento proficua è lo studio del mercato. La formazione personale è indispensabile per imparare a gestire il capitale e a riconoscere le opportunità migliori di profitto, in un mercato in continuo cambiamento e dalle mille insidie.
E’ importante inoltre imparare a gestire le perdite, sfruttando a proprio vantaggio strumenti sviluppati appositamente per venire incontro agli investitori. Il classico esempio è lo Stop Loss, che consente di chiudere in automatico le operazioni finanziarie in corso se viene raggiunto il limite massimo di perdita imposto all’inizio dell’investimento.