Sempre più spesso, al giorno d’oggi, si sente parlare di agricoltura 4.0 o di agricoltura di precisione effettuata tramite delle riprese video girate da droni.
Cos’è nello specifico? Trattasi di un tipo di agricoltura che fa affidamento sulle tecnologie più all’avanguardia, fra cui rientrano appunto droni e satelliti.
Il futuro dei campi, piaccia o no, passa da queste tecnologie all’avanguardia!
Droni e satelliti si rivelano infatti strumenti dalle potenzialità pressoché illimitate, anche nel campo agricolo e non solo in quello industriale. Il motivo è che assicurano ottimizzazione delle risorse e riduzione dei tempi.
Una cosa è certa, però. L’agricoltura di precisione deve essere incentivata, al punto da diventar di massa entro un quinquennio. Le ambizioni degli ultimi governi ruotavano anche attorno all’agricoltura 4.0. L’obiettivo? Come dimostrato dai numerosi stanziamenti di natura pubblica e privata, l’intento è quello di arrivare al 10% dell’intera superficie agricola su scala nazionale coltivata, però, con le più moderne tecnologie.
La precision farming, ossia l’agricoltura di precisione, per cui i recenti governi hanno dato contributi in toto pari a 12 milioni di euro, verte attorno al miglioramento della produttività agricola, al drastico innalzamento della qualità dei prodotti, alla riduzione dei costi di produzione e infine al totale adattamento climatico che, specie negli ultimi anni, è andato incontro ad importanti cambiamenti, alla riduzione dell’impatto ambientale e infine alla tracciabilità e, di conseguenza, all’origine dei cibi, parametri a cui il consumatore, a differenza di qualche anno addietro, presta maggiormente attenzione.
Tutela dell’ambiente è sinonimo di tutela del mercato
Sono sempre più le ricerche che sottolineano come nel prossimo quinquennio il valore dell’agricoltura 4.0 potrebbe sfiorare i 4,5 miliardi di euro in ambito internazionale. Un ruolo determinante lo rivestono di sicuro i droni, velivoli che non hanno bisogno del pilota, dato che con tutta l’attrezzatura di cui dispongono sono in grado di osservare dall’alto i campi e le coltivazioni, assicurando informazioni di una certa rilevanza che vanno dal quantitativo d’acqua presente nel terreno al loro stato di salute, senza tralasciare lo stato di maturazione. Le riprese agricole con drone stanno aprendo nuove opportunità alle aziende legate all’agricoltura.
I droni nell’agricoltura e l’importanza delle riprese di precisione
Utilizzo dei droni anche nell´agricoltura: la coltivazione di fatto diventa “chirurgica“.
Negli ultimi anni, il ricorso ai droni nel settore agricolo non costituisce più una novità. 5 anni fa, il MIT di Boston classificava I droni nell´agricoltura come novità tecnologiche maggiormente innovative. E in effetti, è stato proprio cosí.
Sempre più spesso, i droni vengono considerati come strumento di sviluppo per l´agricoltura di precision, altresí nota come precision farming. Il loro obiettivo primario? Quello di dare il la ad una strategia gestionale, dove la resa del terreno agricolo viene massimizzata mediante il ricorso a tutta una serie di strumenti di controllo nella valutazione del terreno: sistemi GPS, sensori a terra e apparecchi di telerilevamento rappresentano solo il più fulgido tra gli esempi per intraprendere tecniche di coltivazione altamente produttive.
Va considerato, infatti, che i droni assicurano una ripresa dall´alto che altri apparecchi non sono in grado di offrire. Da questa prospettiva risulta possibile avere tutta una serie di dati e di informazioni sulle colture, sulle piante e sulle possibilità che queste possano eventualmente ammalarsi.
I modelli di drone più sofisticati dispongono poi di fotocamere multispettrali e di un Sistema di sensori all´avanguardia, il cui funzionamento ruota tutto attorno a giroscopi, accelerometri e magnetometri. La loro azione ha una certa utilità anche in termini di impatto ambientale. Basti pensare, infatti, che si può calcolare in maniera precisa il quantitativo di pesticide e di fertilizzanti di cui una coltivazione necessita. Agendo in questo modo, si ottimizzano i costi e si evitano trattamenti inutile.
La mappatura del suolo
I droni, come già evidenziato, giocano un ruolo di cruciale importanza anche nella mappatura del terreno. Come? Mediante la realizzazione di mappe che consentono a chi di dovere di essere informato sul livello di variabilità della fertilità del suolo. Ne consegue che i diretti interessati possono avere informazioni estremamente accurate sulla salinità e sulla porosità del terreno, sul suo contenuto di umidità, di argilla, di sostanza organica e infine sulla capacità di scambio cationico.
Il Giappone ha fatto da apripista nel ricorso ai droni nell’agricoltura
Il Paese che prima di tutti ha capito il ruolo determinante dei droni nell´agricoltura è stato il Giappone. Ad oggi, nel Paese del Sol Levante si contano ben 2.500 robot agricolo che tutti i giorni spruzzano le risaie. RMax di Yamaha è ad oggi il modello più diffuso tra i droni agricoli. Da qualche tempo, questo modello ha ottenuto il permesso di navigabilità anche nel Stati Uniti d´America.
E in Italia? Siamo ancora in fase di sperimentazione. I primi risultati, però, vanno giudicati positivamente, dato che alcune startup tutte made in Italy, hanno stretto partnership con noti istituti universitari e aziende con l´intento di effettuare test su coltivazioni di pomodori e di mais, oltre che di vigneti. Lo scopo? L´elaborazione di una metodologia lavorativa per rendere più efficaci le suddette colture.
Conclusioni
Le potenzialità dell’agricoltura 4.0 e delle riprese agricole con drone sono sotto gli occhi di tutti. Anche dei non addetti ai lavori. Ad oggi sul territorio nazionale, l’agricoltura di precisione raccoglie un risicato 1%. Tuttavia, le potenzialità di crescita ci sono tutte! Toccherà all’agricoltura di precisione fare da apripista verso lo sviluppo sostenibile? Staremo a vedere!