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Tessuto non tessuto Agricoltura: a cosa serve e dove acquistare online

tessuto non tessuto

Con tessuto non tessuto (TNT, in inglese “nonwoven”) si intende in agricoltura un telo sintetico composto da fibre di polipropilene o poliestere. E’ detto tessuto non tessuto perché le fibre non sono intrecciate in una struttura ordinata, come avviene per i classici tessuti e la maglieria, ma sono unite in modo casuale.

Più in dettaglio, il polimero viene fuso, filato e i fili vengono distribuiti in modo che si incrocino senza ordine. Alla fine vengono fissati tra loro in un cilindro riscaldato.

Questo andamento “disordinato” della trama impedisce che il tnt si sfrangi quando viene tagliato e fa in modo che tra le fibre possa passare la luce.

Il telo viene immesso in commercio sotto forma di rotoli, ma si possono trovare nei negozi specializzati anche coperture a campana in tnt.

In agricoltura il telo tessuto non tessuto lascia filtrare l’acqua, mentre quello impermeabile è più usato in campo edile.

Essendo molto leggero (dai 15 ai 40 grammi a metro quadro), può essere posizionato sulle coltivazioni senza il bisogno di supporti. E’ sufficiente distenderlo sulle piante e fissarlo ai bordi con dei picchetti.

A cosa serve il tessuto non tessuto

Il telo tessuto non tessuto, in agricolturanel giardinaggio e nell’orticoltura, ha una funzione protettiva.

Innanzi tutto protegge le piante dal freddo invernale, conservando il calore del suolo (la temperatura sotto il telo può essere più alta dell’esterno dai 2 ai 6 gradi) e creando un microclima idoneo alla crescita. Protegge ma è traspirante e permeabile alle innaffiature.

Questo fattore calore consente di anticipare trapianti e semine e di posticipare la raccolta.

Nelle regioni italiane centromeridionali il telo antigelo è una protezione valida per tutto l’inverno, mentre al Nord, a causa delle temperature più rigide, il TNT viene utilizzato prevalentemente in autunno.

A seconda della coltivazione, si possono scegliere tessuti non tessuti che lasciano filtrare più o meno la luce. Generalmente sono stabilizzati in modo da proteggere dai raggi UV.

Il tessuto non tessuto offre una buona protezione contro piogge intense, brina, volatili, insetti e attacchi parassitari.

Al termine della stagione, se pulito accuratamente e lasciato asciugare bene, può essere riavvolto e messo via per l’anno dopo.

L’uso in orticoltura: la pacciamatura

In orticoltura il telo tessuto non tessuto, come copertura totale, è particolarmente indicato per carote, sedano, indivia, asparagi e radicchio e si rivela perfetto anche per la pacciamatura.

Con la pacciamatura il terreno viene ricoperto da materiale, in questo caso il telo tessuto non tessuto, sagomato a cerchi che avvolgono le singole piante o piccoli gruppi di esse, e che impediscono la crescita di erbe infestanti, conservano l’umidità del suolo e ne evitano l’erosione.

Un tempo per la pacciamatura si impiegava materiale organico, che però si decomponeva.

Per la pacciamatura va utilizzato un tessuto non tessuto impermeabile alla luce. La mancanza di luce impedisce infatti alle erbe nocive di crescere, evitando all’orticoltore di impiegare pesticidi.

In giardino

Il telo tessuto non tessuto trova largo impiego anche nel giardinaggio.

Protegge dai rigori invernali le varietà più delicate, come gerbere, gladioli, garofani e crisantemi, e può essere utilizzato anche per le piante in vaso dei terrazzi.

Il tessuto non tessuto è indispensabile per chi coltiva in vaso limoni e aranci, che non sopportano le basse temperature. In questo caso, il telo va avvolto intorno alla pianta e fissato ai bordi del vaso.

Per i fiori più fragili, è consigliabile ricoprire completamente la piantina, lasciandole un minimo di agio. Per altre piante più resistenti, può bastare coprire il terreno alla base.

In giardino e sui terrazzi i teli vanno posizionati in novembre e lasciati fino a tarda primavera. Sono quindi un valido aiuto per i coltivatori, efficaci nella protezione e sono anche riutilizzabili se ben conservati