Durante l’inverno, soprattutto quando le giornate sono buie e fredde, la voglia di tornare a casa dal lavoro e cucinare diventa quasi stressante.
Ma per riscaldarci e donare forza al nostro corpo possiamo mangiare un bel piatto di minestra.
Zuppe e minestre sono piatti diffusi: ti consiglio di leggere questo articolo per scoprire i venti tipi di minestre più diffuse nel mondo.
Gli elementi base che troviamo all’interno di questo alimento sono due: la parte più sostanziosa, data dalla pasta e la parte che ci culla in un modo caldo e avvolgente, il brodo.
Questo alimento, se pur povero, regala al corpo una sensazione di benessere, come dicevamo soprattutto quando è una giornata è fredda e il nostro corpo è stanco.
Cos’è la minestra?
In origine questa pietanza era uno dei cibi più poveri che si poteva trovare nelle case delle famiglie italiane, dell’acqua calda con della semplice pasta: successivamente si è diffusa in tutto il mondo.
Oggi il ruolo della minestra è cambiato, infatti oltre alla classica versione possiamo ritrovarci in tavola un mix di alimenti che a contatto con il nostro palato farà esplodere sapori deliziosi che ci faranno pensare alla nostra infanzia.
Prettamente servita nelle stagioni fredde per rinvigorire il nostro corpo ma con un po’ di inventiva e con l’aggiunta di cibi stagionali, può trasformarsi in una sorta di minestra per l’estate.
Questo alimento non è tra i più amati dai bambini, in quanto le mamme al suo interno ci aggiungono verdure per renderla più ricca di alimenti e sana.
La pasta per la minestra
Per preparare la classica minestra la pasta che più si adatta è quella corta.
La preparazione infatti predilige il formato che con una cucchiaiata ci riesce a regalare tutti i sapori della nostra pietanza.
La pasta corta viene realizzata tramite l’utilizzo di alcune macchine automatiche per pastifici, nello specifico delle presse automatiche.
Questa macchina permette di lavorare la forma della pasta a piacimento, infatti non viene usata solo ed esclusivamente per la realizzazione della pasta corta ma anche quella per pasta corta, come gli spaghetti, tagliatelle.
Questo macchinario, regala alla pasta secca un colore dorato e una texture che ricorda la pasta fatta a casa, caratteristica che viene richiesta sempre di più in questo ambito di produzione.
Per rispettare tutte le norme igieniche vengono realizzate interamente con acciaio inox.
Zuppa, vellutata o minestrone tutte versioni più moderne della minestra
Come dicevamo prima, la minestra si è evoluta e possiamo dividerla in tre classi ben distinte: la vellutata o crema, il minestrone e le zuppe, oltre a questi classici, negli ultimi anni la cucina giapponese ha conquistato buon parte della popolazione italiana non solo con il sushi, ma anche con caldi ramen ricchi di buonissimi ingredienti.
Ma quali sono le differenze tra queste e la pietanza originaria? Andiamo a scoprirle.
- La Zuppa:
Il nome della Zuppa, prende spunto dal termine “Suppa” che il significato è “fetta di pane inzuppato. Questa pietanza è molto simile all’originaria minestra, ma le differenze che la contraddistinguono è la mancanza di pasta e l’aggiunta di legumi, che la rendono molto amata, se mangiata con dei crostini o del pane casareccio;
- Il Minestrone:
Questa variante è forse la più completa e ricca di alimenti. Oltre al solito pollo e la classica pasta al suo interno vengono aggiunte più verdure possibili, preferibilmente verdure di stagione, questo piatto oltre che nelle stagioni invernali può essere mangiato anche durante le stagioni più calde, lasciandolo raffreddare;
- La Crema o vellutata:
Questa è la variante più odiata insieme al minestrone da i più piccini, in quanto al suo interno contiene si trova un vasto assortimento di verdure. Qui la pasta non viene messa, le verdure vengono “spappolate” durante la cottura o passate con il minipimer, per ricreare le sembianze in una crema che si sciolga in bocca. I classici abbinamenti sono: patate e carote, zucca e patate, zucchine e porri.