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Conca della Campania e le sue chiese

Conca figurò nei tempi andati per i suoi bastioni, mura e magnifiche porte…” così scriveva nella seconda metà del XIX secolo, l’Arciprete Giacomo Castrucci a proposito di Conca della Campania. E tale doveva essere la magnificenza di questo borgo, con il suo clima favorevole, l’abbondanza di prodotti agricoli, i palazzi gentilizi e le sue numerose chiese, che nel 1743 le fu addirittura attribuito il titolo di città.

E proprio delle chiese di Conca vogliamo parlare in questo articolo, concentrandoci non su quelle presenti in ciascuna delle frazioni o su quelle rurali, bensì su quelle di Conca Centro.

Chiesa di Santa Maria del Soccorso

Di questa chiesa di Conca della Campania, purtroppo, non restano che i ruderi. Forse la più antica chiesa del Castrum Concae, fu fondata nel XIV secolo e, per la sua bellezza e antichità, dichiarata monumento nazionale negli anni 20 del XX secolo per opera dell’allora Ministro dell’Istruzione Pietro Fedele.

Con un impianto a tre navate ed archi a tutto sesto insistenti su pilastri in pietra viva, la chiesa era preziosamente affrescata, ospitando diverse opera di elevato valore artistico.

Già fatiscente sul finire del XIX secolo – tanto risulta ad esempio dalla relazione alla visita pastorale del Vescovo di Teano Nicola Sterlini a Conca della Campania – la chiesa subì duri colpi sia per il terremoto del 1915 che per gli eventi bellici del 1943.

Pur se in condizioni di estrema decadenza, la chiesa tuttavia è rimasta in piedi fino agli anni ’50 del XX secolo quando, adducendone la pericolosità per l’incolumità pubblica, ne fu scelleratamente deciso l’abbattimento. Nel corso delle operazioni di demolizione, però, l’intervento della soprintendenza bloccò i lavori, conservandone la sola navata di sinistra con i suoi preziosi particolari in tufo.

Il Santuario di Maria Santissima della Libera

Anche l’impianto originario della chiesa S. Salvatoris – questa era l’intitolazione originaria – è riconducibile al XIV secolo; è infatti attestata nei registri delle decime negli anni 1308-1310.

La sua attuale conformazione è il risultato di interventi succedutisi nel tempo, i più importanti dei quali avvenuti nei secoli XVII ed il XVIII, periodo nel quale si è consolidato a Conca della Campania il culto per la Madonna della Libera, a cui l’originaria chiesa del SS. Salvatore è poi stata dedicata.

A seguito degli eventi sismici dei primi anni ’80 del XX secolo la chiesa è stata lungamente chiusa al culto e solo di recente è ritornata al suo vecchio splendore, potendo nuovamente accogliere l’antica statua di Maria SS. Della Libera del XVII secolo.

La forte devozione verso Maria della Libera a Conca della Campania culmina nei solenni festeggiamenti che ogni anno si tengono nella prima domenica di settembre. Il giovedì precedente la festa, la Statua viene portata in processione alla chiesa dell’Annunziata del Convento Domenicano. Terminata la festa, al lunedì, la preziosa Icona fa ritorno al suo santuario.

La chiesa dell’Annunziata del Convento Domenicano

Eretta nel XIV secolo dai Padri Domenicani con linee semplici e senza materiali pregiati, la chiesa è dedicata al Mistero dell’Annunciazione, come testimonia l’affresco di artista anonimo riccamente particolareggiato, posto al centro dell’arco absidale.

Nello stesso periodo, contiguamente alla chiesa fu costruito il Monastero che ospitò la comunità domenicana di Conca fino al dominio francese.

Il Convento fu successivamente venduto all’asta e la gestione della chiesa fu affidata alla Confraternita del SS. Rosario.

Nella chiesa erano custodite opere e suppellettili sacre di notevole pregio, così come importanti cimeli storici di Conca della Campania. Bersaglio di diversi saccheggi nel corso del XX secolo, gran parte di questo patrimonio è andato perduto.

La collegiata di San Pietro Apostolo

Fondata nel XIV secolo, il 14 Maggio 1474 fu elevata a “Collegiata” con Bolla Papale di Sisto IV.

L’aspetto attuale è, come per le altre chiese, il risultato di numerosi interventi di restauro succedutisi ai terremoti, come quelli del 1915 e del 1980, e agli eventi bellici del 1943.

La caratteristica facciata a tre portali – che corrispondono alle tre navate interne – è realizzata con blocchi di tufo locale. La struttura si slancia con un alto frontone a tempietto di stile neoclassico. A sinistra si staglia il campanile a tre ordini con l’orologio pubblico.

Dei ricchi interni rimane bel poco, solo un affresco a sinistra raffigurante l’adorazione dei Magi. Le tre navate interne sono suddivise da otto pilastri con dieci archeggiature. La navata centrale ha copertura piana, mentre quelle laterali hanno volte a crociera.

Sull’altare maggiore è collocato il prezioso trittico ligneo del 1519 del pittore Oratius Rubeus, raffigurante la Madonna col Bambino tra San Pietro e San Paolo. Commissionato dal Principe di Conca Matteo de Capua ed originariamente collocato nella cappella del Castello, il trittico fu donato alla Collegiata nel 1770 dal Principe Carlo Invitti.

Questo articolo è stato realizzato grazie alla redazione di www.concadellacampania.info, il portale di notizie, servizi, storia e cultura che promuove il turismo a Conca della Campania.