Il nuoto libero viene indicata come una delle attività maggiormente consigliate per coloro che desiderano fare sport mantenendo la loro autonomia d’allenamento, di frequenza settimanale e che amano fare sport acquatici, sia da soli sia in compagnia di altre persone, siano esse amici o altri avventori occasionali.
Questo sport aiuta a mantenersi in forma, o a recuperare la forma se necessario e a migliorare il tono muscolare. Se frequentato assiduamente permette di migliorare sensibilmente il tono muscolare e di raggiungere una forma fisica assolutamente perfetta.
Il nuoto ha inoltre il vantaggio di aiutare nella correzione delle posture errate e nel sollevare lo sportivo da eventuali mal di schiena. Si tratta di uno sport che, pur non sovraccaricando la schiena, permette lo sviluppo della muscolatura in maniera naturale, armonica e simmetrica.
Demitizziamo una pensiero comune tra coloro che praticano il nuoto libero.
Un buon allenamento non si giudica dalla quantità di tempo impiegato ma dalla qualità dell’allenamento stesso. I praticanti del nuoto libero credono che i metri percorsi durante ogni allenamento siano alla base di un miglioramento delle prestazioni.
Questa credenza deve essere sfatata. La qualità della nuotata dipende soprattutto da come viene fatta. Variare durante l’allenamento renderà lo stesso più proficuo ed efficace. Percorrere un kilometro variando l’intensità, da blanda alla soglia anaerobica, mantenendo la soglia per poi arrivare al massimo consumo di ossigeno e viceversa, comporterà un risultato migliore che se avessimo percorso tre kilometri sempre ad andamento costantemente blando.
Ciascun esercizio in vasca deve sempre essere preceduto da una fase di stretching prima, e degli esercizi di riscaldamento in seguito. Queste due fasi sono di preparazione, da parte dell’apparato muscolare, alla successiva attività in acqua, migliorando la fase di riscaldamento in acqua e riducendo il rischio d’infortuni e complicazioni durante la sessione di nuoto libero.
In questo quadro riassumeremo i diversi livelli d’intensità di allenamento
Allenamenti di capacità aerobica:
A1 (Intensità molto blande)
A2 (Intensità inferiori a quella di soglia anaerobica)
La resistenza aerobica indica la capacità di un atleta di sostenere una velocità costante per un determinato periodo di tempo.
Allenamenti di potenza aerobica
B1 Intensità intorno alla soglia anaerobica
B2 Intensità intorno al massimo consumo di ossigeno
L’intensità B1 si può rappresentare come l’espressione della massima potenza aerobica raggiungibile evitando che entri in funzione il sistema lattacido.Il passo successivo è il B2 in cui si mira ad ottenere il massimo da un allenamento aerobico, con il limite ideale del raggiungimento del risultato attraverso meccanismi anaerobici
Allenamenti lattacidi (o anaerobici):
C1 Tolleranza al lattato
C2 Picco di lattato
C3 Esercizi di velocità
Un programma personalizzato in piscina eur, redatto da istruttori qualificati, aiuterà a stilare l’allenamento più adatto alle nostre esigenze.